Proviamo a tornare indietro almeno prima dell’industrializzazione: campagna e cascine sparse, boschi e paesi di piccole dimensioni e ben distanziati tra loro, strade per lo più sterrate e una ben evidenziata fitta rete di rogge che distribuiscono l’acqua dai fiumi ai campi o al contrario ne canalizzano l’eccedenza. Un lavoro per il quale l’uomo si è adoperato anche nella bergamasca fin dalla antichità, ma di cui rimangono soprattutto in città alcuni brevissimi tratti per lo più inquinati che compaiono e scompaiono nascosti da strade e costruzioni. Attraverso i documenti di questo percorso sarà possibile visualizzare nel passato una parte della provincia, evidenziarne la rete di distribuzione delle acque, il suo utilizzo, per poi confrontarlo con l’oggi.
Argomento
Sarebbe stato se non inutile ma certamente problematico per la MIA possedere un enorme patrimonio fondiario senza l’acqua. E’ per questo che sin dal XIV secolo acquistò dal Comune di Bergamo non solo i terreni ma la roggia Morla di Comun Nuovo. Una roggia che nasceva in città per poi scorrere verso sud e veniva utilizzata soprattutto per l’irrigazione dei campi. Lungo il tragitto l’acqua veniva venduta per alimentare altri campi non di proprietà della MIA, e mulini e nella prima fase dell’industrializzazione anche turbine. Per calcolare la quantità della distribuzione in base alla quantità, alle fasce orarie e le stagioni esistevano delle tabelle speciali.
Fonti usate
Documenti cartacei di tipologia varia provenienti dai fondi archivistici prodotti dagli uffici della MIA proprietaria della Roggia di Comun Nuovo: lettere relative a controversie, regolamenti d’uso delle acque, tabelle con le “ruote” (i turni di distribuzione dell’acqua), descrizioni del percorso della roggia e richieste di utilizzo delle acque per scopi non agricoli. Di notevole interesse è la cartografia di supporto che permette di cogliere le trasformazioni subite dal paesaggio urbano e rurale nel corso del tempo.
Abilità e competenze acquisibili
Possibilità di approfondimento
Consigliato per
L’argomento si presta ad essere affrontato dalle classi di ogni ordine e grado, naturalmente l’uso dei documenti, soprattutto quelli più tecnici, deve essere calibrato in base agli studenti. Trattandosi di studio del territorio, l’uscita sul campo vivifica l’interesse e facilita la comprensione di fenomeni e strumentazioni, di problemi e soluzioni.
Referenti del percorso
Giulia Todeschini, Cesare Fenili, Fiorenza Cerati
Referente per la progettazione curricolare
L’équipe dell’officina dello storico
Links:
[1] https://www.officinadellostorico.it/anno-scolastico/20092010
[2] https://www.officinadellostorico.it/area-tematica-bg/la-memoria-del-paesaggio-e-le-trasformazioni-del-territorio-tra-i-secoli-xvii-xx