Come si annunciavano le notizie quando non c’erano la televisione o internet? Nel 1797, ai tempi della Rivoluzione e dell’arrivo delle truppe napoleoniche a Bergamo, Michele Bigoni è il campanaro della città: uno spettatore privilegiato con un posto in prima fila sul Campanone. Dall’alto del suo punto di osservazione non solo suona le campane per annunciare gli avvenimenti straordinari, ma ne fa una precisa cronaca. Nel suo diario testimonia un vero e proprio sconvolgimento: le feste in piazza, il rogo delle parrucche dei nobili, l’albero della libertà che non solo cambiarono il volto della società e del potere, ma istituirono anche nuovi simboli e nuove immagini per rappresentarlo.
La vicenda
Pietro Poli, professore di Diritto Costituzionale nelle scuole della Misericordia Maggiore di Bergamo, nei giorni della rivoluzione bergamasca denuncia con parole appassionate la “barbarie” dell’antico governo auspicando “il trionfo glorioso della Democrazia Costituzionale”. Costretto poi alla fuga dall’arrivo degli austro-russi a Bergamo (24 aprile 1799) ripara in Francia da dove rientra un anno dopo quando Napoleone riprende il controllo della penisola.
Al suo ritorno si apre un’accesa controversia con la MIA: il professor Poli, sostenuto dai nuovi governanti, chiede di riprendere il suo incarico di insegnamento, che gli viene rifiutato in quanto affidato ad altri durante la sua assenza.
La lettura del carteggio spinge a chiedersi cosa ci sia dietro il rifiuto della Misericordia secondo la quale il rapporto di lavoro, a suo tempo, è stato regolarmente concluso con il pagamento dovuto. Ma potrebbe esserci ben altro. Attraverso il laboratorio sarà possibile valutare varie ipotesi: uno strenuo tentativo di resistere all’ingerenza francese nell’amministrazione dell’ente, la preoccupazione di una diminuzione degli studenti o perfino l’ostilità nei confronti di Poli per le sue idee rivoluzionarie.
Fonti usate
Documenti provenienti in gran parte dall’Archivio della MIA in particolare dai registri delle Terminazioni (verbali delle sedute del Consiglio della MIA in cui si registravano le delibere sui vari punti all’ordine del giorno) e della Corrispondenza che l’Ente intratteneva sia con le istituzioni che con i privati o con i propri dipendenti.
Diario di Michele Bigoni, conservato nella Civica Biblioteca “Angelo Mai”.
Possibilità di approfondimento
I documenti selezionati in questo dossier offrono la possibilità di ricostruire, nello specifico della storia della nostra città, il clima politico e sociale di un periodo insieme travagliato e travolgente. Consentendo di passare dalla storia locale alla storia nazionale ed europea tali documenti offrono uno spaccato del periodo che, collegato al programma e al testo tradizionale di storia, possono facilitare la comprensione delle novità rivoluzionarie ed insieme delle contraddizioni.
- E’ possibile ricostruire i tumultuosi avvenimenti del 12 marzo 1797 a Bergamo, la prima città del “dominio di terraferma” che si ribella a Venezia ed erige l’albero della libertà. La cronaca di quei giorni e degli avvenimenti successivi è riportata nel diario di Michele Bigoni e può essere affiancata dal materiale sulle requisizioni imposte alla Misericordia come del resto alle altre istituzioni benefiche cittadine
- Una seconda pista di lavoro può utilizzare la raccolta delle immagini di intestazione delle carte ufficiali (dalla prima municipalità fino al regno d’Italia) che offrono non solo la possibilità di costruire un asse cronologico essenziale degli avvenimenti, ma soprattutto di osservare la nuova simbologia e di indagare sul suo significato. Il materiale iconografico per l’immediatezza del linguaggio risulta particolarmente adatto alla scuola primaria e secondaria di primo grado che potrebbero avviare un approccio al linguaggio simbolico e ai riferimenti classici presenti oppure indagare sulle maschere tradizionali e il loro uso nella satira politica (da Arlecchino e Pantalone a Pacì Paciana).
- Un’ultima riflessione può riguardare la campagna napoleonica in Italia e la nascita delle varie repubbliche italiane che fa da sfondo a tutta la documentazione (sia quella riguardante Pietro Poli che la MIA) mettendo a fuoco il problema del ruolo dei francesi in Italia: il loro rapporto con gli ambienti giacobini, i cambiamenti introdotti, ma anche l’affermazione del primato degli interessi francesi sulle aspirazioni degli italiani
Abilità e competenze
- capacità di lettura di manoscritti di tipologia diversa con approccio a lessico in uso alla fine del ‘700 e linguaggi di carattere settoriale
- capacità di analizzare e interpretare simboli, allegorie, miti e leggende
- conoscenza di momenti fondamentali della storia locale e nazionale: la fine del dominio della Serenissima a Bergamo e della repubblica di Venezia, il passaggio dalla dominazione francese al dominio austro-ungarico e dalla rivoluzione all’assolutismo
- capacità di contestualizzazione storica e di confronto con il presente: l’origine di ideali politici e sociali alla base della società attuale
Consigliato per
Il percorso è adatto agli studenti della scuola secondaria che possono affrontare le implicazioni politiche e ideali della vicenda, mentre per la scuola primaria risulterà più efficace il materiale iconografico.
Referente del percorso
Antonia Vernieri
Referente per la progettazione curricolare
L’equipe de L’Officina dello storico di Bergamo